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16 Aprile 2023
Essere in salute è requisito indispensabile per poter donare. E, ovviamente, come gli uomini riguarda anche le donne, che si trovino in età fertile o meno. Dalla quantità di sangue intero o di plasma, fino al numero di raccolte che è possibile effettuare nel corso di un anno: proviamo a rispondere alle domande più frequenti sul tema donne e donazione.
Una donna può donare il sangue intero due volte all’anno se è in età fertile. Dal momento in cui entra in menopausa, a prescindere dall’età in cui questo avviene, può donare quattro volte all’anno (come gli uomini), così come definito dal decreto del 2 novembre 2015, allegato IV. La stessa indicazione vale anche per la donazione di multicomponenti (eritroplasmaaferesi e eritropiastrinoaferesi) in cui sia previsto il prelievo di globuli rossi, al fine di garantire la protezione dei donatori.
Certamente. La menopausa è uno stato fisiologico che non compromette assolutamente la possibilità di donare; anzi, con la menopausa viene meno la limitazione delle due volte l’anno.
Nelle donne in menopausa, le perdite di ferro legate al ciclo mestruale non si aggiungono alle perdite di ferro legate alla donazione di sangue intero. Pertanto, sempre per il principio della massima protezione, possono essere effettuate fino a quattro donazioni di sangue intero all’anno.
Dipende: se una donna è in salute e i suoi valori di ferritina e di emoglobina sono ottimali, può donare sia sangue intero che plasma che piastrine. Tuttavia, se invece vi è una riduzione della ferritina, cosa che si può verificare soprattutto in età fertile, questo comporta limitazioni alla donazione di globuli rossi. Il perché è semplice. I globuli rossi contengono emoglobina che a sua volta contiene il ferro: donando globuli rossi può determinarsi una anemia cosiddetta ferro-carenziale ovvero sideropenica, cioè da ridotta disponibilità di ferro.
La donazione di plasma o di piastrine con le procedure di plasmaferesi non ha questa controindicazione, perché è una procedura che non prevede la donazione dei globuli rossi (che vengono “restituiti” al donatore). Infatti si può effettuare questo tipo di donazione anche se si ha un valore di emoglobina di un punto più basso rispetto alla media: 13,5 per gli uomini e 12,5 per le donne in età fertile.
Il donatore, infatti, può essere considerato idoneo alla donazione di plasma con valori di Hb non inferiori a 11,5 g/dL nella donna e a 12,5 g/dL nell’uomo (decreto 2 novembre 2015, allegato IV).
Una donna, ogni volta, può donare una sacca da 450 ml per il sangue intero e da 600-700 ml per il plasma.
Le caratteristiche per la donazione non cambiano tra uomini e donne: per donare sangue e plasma occorre avere un’età compresa tra 18 e 65 anni, un peso non inferiore a 50 Kg, una pressione arteriosa massima inferiore o uguale a 180 mm di mercurio, una pressione arteriosa minima inferiore o uguale a 100 mm di mercurio, una frequenza cardiaca regolare e compresa tra 50 e 100 battiti/minuto, valori di emoglobina superiore a 13,5 g/dL nell’uomo e a 12,5 g/dL nella donna (decreto 2 novembre 2015, allegato IV).
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