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Tra i motivi di orgoglio della nostra Città vi è quello di aver dato vita, per primi in Italia, ad una forma iniziale di volontariato del sangue. L'Associazione dei Donatori del Sangue di Pavia nacque presso il Policlinico, per volere del professor Adolfo Ferrata, nel lontano 1926; il primo donatore d'Italia fu in effetti il pavese Carlo Maria Galandra.
A testimonianza di ciò, quando l'anno successivo il dottor Formentano si diresse da Milano a Pavia per chiedere una sovvenzione all'industriale Necchi, al fine di costituire la prima cellula di quella che sarà l'AVIS, si sentì rispondere che una iniziativa analoga era già stata presa, poco tempo prima, nella nostra città.
Questo motivo di orgoglio convinse l'Associazione pavese a mantenere la propria indipendenza molto a lungo, fino al 1952, quando l'Assemblea dei Soci votò per l'affiliazione all'Associazione Volontari Italiani del Sangue, fondata il 16 febbraio 1927 a Milano dal dottor Formentano. Gli obiettivi comuni erano (e rimangono) soddisfare la crescente necessità di sangue contribuendo a salvare vite umane, tramite donatori volontari sempre pronti e controllati.
Da allora, AVIS Pavia è in prima fila nell'impegno per la solidarietà, unendo docenti e medici illustri, impiegati e casalinghe, operai e i tanti giovani - pavesi e non solo - che studiano nella nostra Università, diventando spesso donatori a Pavia e portando poi la cultura del dono nelle loro città d'origine, allargando in tutta Italia la spinta alla solidarietà.